mercoledì 1 ottobre 2014

La Lega ... ti Frega (2)

La scelta di imporre l'addizione IRPEF comunale, secondo quanto si legge nei commenti e da quanto affermato dagli amministratori, sarebbe stata dettata dalla volontà di non mettere ulteriormente in difficoltà quelle persone che hanno perso il lavoro.
La scelta chiaramente era tra la TASI (tassa sui servizi indivisibili) che si applica essenzialmente sulla casa e l'IRPEF che si applica sul reddito da lavoro.
Questa motivazione non ci convince per diverse ragioni.
La prima riguarda il fatto che l'IRPEF si applica anche a quei redditi derivanti dagli ammortizzatori sociali (indennità di disoccupazione, cassa integrazione, mobilità...). Quindi chi ha perso un lavoro si trova comunque tassato e se in famiglia non si è il solo ad aver perso il lavoro, la tassa è doppia!
La seconda riguarda il fatto che la TASI è una singola tassa applicata alla casa, mentre l'IRPEF si applica al reddito e quindi a tutti i componenti della famiglia. Questo determina una tassazione maggiore all'interno di una singola famiglia.
La terza è che l'IRPEF, essendo applicata sul reddito, andrà ad incidere particolarmente sui lavoratori dipendenti a reddito certo e fisso. Lavoratori che già hanno particolarmente risentito degli effetti della crisi sul potere d'acquisto del loro salario.




A nostro parere la scelta di applicare l'IRPEF e non la TASI deriva dal fatto che la prima è una tassa "nascosta" mentre la seconda è più evidente. L'IRPEF non si paga con nessun bollettino, non arriva a casa nessuna lettera, non si deve andare in comune per compilare moduli o altro. Direttamente dallo stipendio (cedolino) vengono prelevati i soldi e quasi non ce ne accorgiamo. Dieci i quindici euro al mese non hanno un peso determinante sullo stipendio, ma se li moltiplicavano per un anno intero si scopre che sono stati prelevati da 130 a 200 euro e più. La TASI invece prevede una procedura completamente diversa. Si deve emettere un bollettino o si deve andare in comune per sapere quando pagare in un unica o in due rate. Risulta quindi come una tassa in più, mentre l'IRPEF passa e preleva, ma rimane nascosta.
Questa secondo noi è la motivazione vera che ha spinto i nostri amministratori verso l'IRPEF...altro che aiuto a chi ha perso il lavoro! La volontà è di far credere di non aver imposto nuove tasse!

Se avessero voluto aiutare chi ha perso un lavoro, la soluzione era stata proposta da noi già 4 anni fa. Ridurre i costi della politica e usare i 50 mila euro all'anno risparmiati per aiutare le famiglie in difficoltà. Questa proposta è sempre stata bocciata! Allora non ci vengano a dire, oggi, che l'IRPEF serve ad aiutare chi ha perso lavoro!



3 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sicuri dell'accusa rivolta?? "Scambio di voti"?? Perché questa è molto diffamatoria se nn è poi così!!

      Elimina
    2. Il commento del lettore Anonimo inserito il 1 ottobre 2014 è stato eliminato dall'amministratore del Blog pur non essendo stato ritenuto diffamatorio in quanto coerente con una legittima critica politica. Il termine "scambio dei voti" è stato inteso dall'amministratore del blog nella sua accezione legale.
      Il voto di scambio è il voto dato a un candidato in cambio di favori leciti o illeciti, ovvero quando l'elettore non agisca motivato da scelte politiche disinteressate, ma dettate da un tornaconto o una promessa da parte del candidato o di chi lo rappresenta.
      Il voto di scambio "legale" è frutto del clientelismo politico e consente, a chi ne usufruisce, di vedere soddisfatta una propria richiesta legittima in cambio del voto. Si pensi ad un campo destinato all'agricoltura che diventa edificabile, in seguito alla modifica del PGT. Se tale modifica di destinazione d'uso è fatta nel rispetto delle norme vigenti non determina alcun reato, ma consente al proprietario del terreno di vedere legalmente accresciuto il proprio patrimonio personale. In cambio il politico guadagna il consenso di quell'elettore.
      Quindi secondo questa interpretazione del temine "Scambio dei Voti" riteniamo che non si possa configurare nessuna azione diffamatoria, ma una semplice valutazione politica, fatta da un lettore e non da gruppo Progetto per Bolgare.
      Invitiamo quindi il lettore a riproporre il commento evidenziando con più attenzione il proprio pensiero.

      Progetto per Bolgare

      Elimina