domenica 14 luglio 2013

Dalla Maggioranza nessuna risposta, solo offese!


Al Sindaco abbiamo scritto una lettera aperta, pubblicata anche sul notiziario comunale, con la speranza di vedere delle risposte concrete, su quanto fatto per Bolgare! 
Con meraviglia prendiamo atto, invece, che il gruppo di maggioranza preferisce le offese e le provocazioni alle risposte. Comunque comprendiamo la difficoltà nel trovare le risposte, e come spesso accade, chi non sa cosa rispondere, offende!
Ci viene attribuito senza mezzi termini, che noi di Progetto saremmo in poche parole, coloro che non guardano alla salvaguardia e al decoro del Centro Storico e alla valorizzazione delle attività commerciali di Bolgare, ma piuttosto coloro che guardano solo ad un'integrazione e convivenza civile tipica del "qualunquismo di sinistra".
Invitiamo i lettori a leggere il documento presentato in Consiglio Comunale in occasione dell'approvazione da parte della maggioranza del regolamento sulle attività commerciali nel Centro Storico.

Documento Consiglio Comunale. Clicca per scaricare

Potete notare che il documento è stato firmato, insieme ai Consiglieri di Progetto per Bolgare, anche dal Consigliere del PDL (come del resto avviene oramai da almeno quasi tre anni in molte delle proposte portate in Consiglio Comunale), e questo non può essere sfuggito agli attentissimi amici della maggioranza, anche perché tutto è verbalizzato. Perché non citare quello che avviene alla luce del sole? Perché non dire che anche il Consigliere del PDL condivide la nostra posizione? 
La risposta la possiamo dare noi: non sarebbe stato credibile offenderci con la solita frase fatta tipo: "il solito buonismo di sinistra".
Questo atteggiamento la dice lunga sulla trasparenza del documento della Maggioranza nel raccontare i fatti.
Riscontriamo solo due atteggiamenti che la Maggioranza sa fare con attenzione:
trasparenza malcelata nel citare i fatti, ma soprattutto malafede nei resoconti di Serughetti e “compagni” per screditare il Gruppo di Progetto per Bolgare con falsità e superficialità.
I Fatti….
Come descritto nel documento di dichiarazione di voto che abbiamo presentato in  Consiglio Comunale a firma dei Consiglieri di Progetto per Bolgare e PDL, è tardi per proporre una salvaguardia delle attività commerciali del paese di Bolgare. Siamo circondati da supermercati che hanno leso da un almeno un decennio le attività commerciali del nostro paese, e la ciliegina sulla torta voluta da Serughetti e “compagni”,  è un Supermercato LD che nei fatti sta annientando o quasi la vita commerciale di Bolgare.
Quale era,in questo recente passato, "la posizione ideologica" della Maggioranza? 
Come sempre, cara Maggioranza, vi invitiamo a fare meno chiacchiere e più fatti concreti per Bolgare!

1 commento:


  1. E’ forse bene precisare che…
    Ancora una volta, dalle pagine del notiziario comunale, il gruppo consiliare di maggioranza ci rivolge le solite critiche. Questa volta siamo accusati di essere qualunquisti e buonisti di sinistra!
    Nella seduta di Consiglio Comunale del 6 Maggio, l’Amministrazione ha approvato la proposta n°74 : “Disposizioni per la valorizzazione del commercio negli ambiti del tessuto urbano del centro storico”.
    Tale proposta è finalizzata a sostenere e valorizzare fattivamente il mantenimento dei negozi di vicinato all’interno del centro urbano/storico.
    Come Progetto per Bolgare abbiamo presentato un documento sostenendo che:

    - la proliferazione sul territorio circostante di molti centri commerciali e, per Bolgare, l’aver “facilitato” negli anni passati l’apertura di un supermercato LD abbia, di fatto, già penalizzato e stia ulteriormente condizionando le piccole attività locali;

    - si condivideva, della proposta n°74 presentata in Consiglio, la volontà di monitorare e tenere sotto controllo il fenomeno delle cosiddette “sale slot” per motivi etici e per le ricadute sociali che tale fenomeno può generare;

    - si riteneva però che gli ulteriori provvedimenti rappresentassero delle limitazioni atte a frenare quelle attività commerciali gestite, principalmente, da cittadini stranieri. Non si capisce ad esempio, perché all’interno del centro storico sia possibile aprire una pizzeria d’asporto mentre si vietano attività quali kebab e friggitorie. Non si capisce perché, nell’era del mercato globale, vietare quegli esercizi commerciali con vendita prevalente di prodotti di origine extra-Ue (nel centro di Bolgare non si potrà aprire neppure un negozio del mercato equo e solidale!)
    Tutto questo perché tali attività si discostano dall’identità locale e dalle specifiche caratteristiche del territorio.
    Ma cosa si intende per identità locale?
    (E’ l’identità tradizionale agricola bergamasca? Italiana? Europea? Occidentale? Globale?... Oppure l’identità padana dell’ampolla del Po?).
    Durante la seduta di Consiglio i nostri Amministratori, punzecchiati dal consigliere Domi, non sono stati in grado di spiegarci che cosa intendessero per identità locale!
    Forse è bene ricordare loro che l’identità, che certamente è “uno dei valori più importanti per una comunità”, non è data e definita una volta per tutte; non è qualcosa di statico ma è da intendersi come un processo in continua mutazione e costruzione. Se l’identità non è stata fornita una volta per tutte, dobbiamo, partendo dalle nostre appartenenze, essere capaci di riconoscere la diversità come opportunità e risorsa. La sfida inedita dell’epoca che stiamo vivendo, che ci piaccia o no, è proprio l’incontro fra civiltà e culture diverse!
    Si tratta di una questione molto seria, che non va affrontata con eccesso di paure, e neanche semplificando troppo, come fosse un’emergenza, di quelle che di solito si affrontano con un po’ di propaganda gutturale e qualche regolamento atto a inventare solo dei confini.

    - si rifiutava, inoltre, l’assunto di base che trapelava dalle righe della proposta n°74 in oggetto. Ovvero il considerare le attività gestite da cittadini stranieri, per il semplice fatto di essere dotate di arredi sommari o per il fatto di non rivolgersi alla generalità dei consumatori, come luoghi “a rischio” che possono portare all’invivibilità del paese. All’interno del nostro centro storico diversi cittadini stranieri hanno aperto, ormai da anni, varie attività e, non ci pare, che il tutto si sia trasformato in un ghetto indecoroso ed insicuro! Anche questi negozi sono luoghi di incontro e di socialità; inoltre sono attività inserite in spazi che, altrimenti, correrebbero il rischio di restare vuoti e inutilizzati.
    Gruppo Progetto per Bolgare

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