Abbiamo letto sull’ultimo numero di BolgareInforma che
l’Amministrazione comunale ha nuovamente preferito ricorrere a denunce e
querele invece di accettare un normale e necessario confronto pubblico. Ovviamente
siamo pronti ad affrontare, con serenità e rispetto, questa scelta.
Nell’attesa abbiamo approfondito l’uso (forse sarebbe più
opportuno dire abuso?) che l’Amministrazione di Bolgare continua a fare di
avvocati per risolvere controversie generate da una particolare gestione delle nomine di
professionisti.
Sul nuovo centro sportivo è già stato detto e scritto molto.
Un costo esorbitante (4 milioni di euro in 20 anni) per avere un campo da
calcio. Quello che però appare ancora più incredibile è l’enorme utilizzo di
soldi dei cittadini per pagare avvocati a seguito delle procedure messe in
campo da chi ha gestito nomine e nominati.
Per riassumere.
A seguito della nomina di uno stesso
architetto a molteplici incarichi
inerenti la realizzazione del nuovo centro sportivo, l’Amministrazione ha
dovuto nuovamente ricorrere ad un avvocato per sbrogliare una complicata
situazione legale. Un decreto ingiuntivo emanato dal Tribunale di Bergamo
chiede all’Amministrazione di saldare una fattura al professionista incaricato
per un importo di circa 16 mila euro
(oltre interessi e spese legali). L’Amministrazione, si oppone, e ad ora ha già
speso in avvocati circa 13 mila euro
e non sappiamo quali altre spese legali dovrà affrontare e se alla fine dovrà
anche saldare quanto richiesto dal professionista.
A noi questo modo di procedere e di spendere i soldi dei
cittadini di Bolgare non pare sia ispirato dal principio di amministrare come
un “buon padre di famiglia”. Comprendiamo che spesso il comune cittadino, non
avvezzo alle procedure amministrative, sia più colpito dal risultato finale (in
questo caso la costruzione del nuovo centro sportivo) e non da come si sia
giunti al risultato. Dovremmo però ragionare su quanti servizi e opere, come
comunità, dobbiamo rinunciare per il fatto che i nostri soldi vengono spesi per
sbrogliare problemi legali dovuti ad una non corretta gestione delle procedure
che ha portato alla realizzazione dell’opera.
La correttezza, la trasparenza e la competenza sono
valori a cui non dovremmo mai rinunciare
e mai li dovremmo barattare con l’dea di chi vuol farci credere che non
dobbiamo interessarci dell’amministrazione della cosa pubblica, ma solo
guardare ai risultati. Chi non coinvolge i cittadini nelle scelte e nelle
procedure dell’Amministrazione comunale (vedi l'abolizione delle Commissioni e
ora Laboratori di Idee non convocati) non sta amministrando ispirato dal principio del “buon padre di famiglia”.
Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale
Ecco nel dettaglio i singoli passaggi di questa intricata e costosa vicenda…
In data 16.06.2015 è pervenuta da ANAC (Agenzia Nazionale Anti Corruzione) al Comune la
segnalazione di avvio del procedimento istruttorio per presunte irregolarità
nell’appalto del nuovo centro sportivo comunale (grazie al preciso lavoro di controllo effettuato dal gruppo di minoranza Spazio Comune). l’Amministrazione Comunale, ha
ritenuto di doversi avvalere dell’assistenza di un professionista esperto (un
avvocato) per un impegno di spesa di €
1.459,12. (Determina n. 298 del 24.12.2015 e n. 329 del 31.12.2015)
Una delle questioni che fecero emergere dubbi sulla
regolarità delle procedure che portarono all’appalto del nuovo centro sportivo,
fu la Delibera di Giunta Comunale n. 21/2014 e la Determinazione Settore Nuove opere
n. 4 del 12.04.2014 con cui si incaricava l’Arch. X X per l’incarico di
coordinatore della sicurezza per la realizzazione del nuovo centro sportivo
comunale (1° lotto), per un corrispettivo indicato in € 34.150, oltre oneri di
legge.
Con Determinazione del Settore Nuove opere n. 26 del
09.10.2013 il medesimo Arch. X X era stato nominato anche per la direzione architettonica dei
lavori e per il coordinamento delle direzioni lavori strutturali
ed impiantistiche per la realizzazione dell’impianto (1° lotto), per un ulteriore
corrispettivo, quanto alla Direzione Lavori architettonica, di € 29.200, oltre
oneri di legge. L’incarico per il coordinamento delle direzioni lavori
strutturali ed impiantistiche era stato annullato dalla stessa Amministrazione
in via di autotela, a seguito di procedimento concluso con nota prot. 5609 del
09.06.2015 a firma del Responsabile del Settore e del Procedimento.
A seguito di queste nomine in data 16.02.2016, prot. 1707, pervenne
la nota dell’Arch. X X (fattura n.5/2016) per l’incarico di coordinatore
della sicurezza per la realizzazione del nuovo centro sportivo comunale, per la
somma di € 34.150, oltre oneri.
Nel frattempo però l’Amministrazione Comunale con nota prot.
2712 del 15.03.2016, concludeva il procedimento di annullamento in autotutela
dell’incarico di RUP in fase preliminare, conferito all’Arch. X X con determina
del Settore Nuove Opere n. 4/2011, stabilendo nel contempo che le somme dovute
dall’Arch. X X in restituzione all’Amministrazione comunale (pari ad €
12.800,00 oltre oneri di legge) sarebbero state compensate con la somma di €
34.150,00 oltre Iva ed oneri di legge, che risultava complessivamente dovuta
all’Arch. X X in relazione agli incarichi affidatigli per il coordinamento della
sicurezza in fase esecutiva.
Per farla semplice: l’Amministrazione comunale decise di
corrispondere all’Arch. X X unicamente la somma complessiva di € 21.350, oltre
Iva ed oneri di legge, anziché la somma di € 34.150,00 oltre Iva ed oneri di
legge, come richiesto dal professionista.
In data 14.03.2017 con prot. 2916 veniva notificato il
decreto ingiuntivo n. 815/2017 del 22.02.2017, con il quale il Tribunale di
Bergamo chiedeva al Comune di Bolgare il pagamento in favore dell’Arch. X X . della
somma di € 16.890,27 a saldo della fattura n. 5/2016, oltre ad interessi e
spese di lite.
L’Amministrazione decise di opporsi a tale Decreto
Ingiuntivo e di incaricare un avvocato per l’assistenza legale, impegnando la somma
complessiva di € 7.689,15.
(Determina n. 102 del 14.04.2017)
Nel corso del procedimento legale l’Arch. X X, ha formulato
nuove domande nei confronti del Comune di Bolgare (richiesta di condanna al risarcimento
del danno ex art. 2043 C.C), portando l’Amministrazione a doversi difendere con
ulteriori approfondimenti legali non preventivati in origine dal proprio
avvocato. Questo ha portato l’Amministrazione ha impegnare un’ulteriore somma
complessiva di € 2.918,24 in favore dell’
avvocato. (Determina n. 239 del 15.12.2017)
Un decreto ingiuntivo emanato dal Tribunale di Bergamo chiede all’Amministrazione di saldare una fattura al professionista incaricato per un importo di circa 16 mila euro (oltre interessi e spese legali). L’Amministrazione, si oppone, e ad ora ha già speso in avvocati circa 13 mila euro e non sappiamo quali altre spese legali dovrà affrontare e se alla fine dovrà anche saldare quanto richiesto dal professionista.
Non sarebbe stato meglio seguire scrupolosamente le procedure ed evitare così l'abuso di avvocati?
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