Grazie al nostro intervento
Bolgare si può riappropriare dell’area ex-Icro. Riappropriare non solo dell’area,
ma anche della tranquillità di avere un terreno bonificato e, ora possiamo dirlo, privo di
rischi per la salute e per l’ambiente.
Il 27 settembre del 2013 il gruppo
Progetto per Bolgare aveva richiamato l’attenzione degli Enti Provincia di Bergamo,
ASL, ARPA sulla volontà espressa dell’Amministrazione Serughetti di adottare
una Variante per il Piano Esecutivo che riguardava proprio l’area in cui
sorgeva il complesso industriale Icro Didonè spa.
A seguito della nostra segnalazione
l’ASL ritenne necessaria la convocazione urgente di un tavolo tecnico. Al
tavolo tecnico la Provincia di Bergamo venne a conoscenza per la prima volta di un’indagine ambientale
preliminare risalente al 2002, in cui si rilevava la presenza di contaminazione
al suolo e di un supero dei limiti di Cromo nelle acque sotterrane (contaminazione
da Cromo pari a 1.374,7 μg/l rispetto al valore limite di legge pari a 50 μg/l). Sempre a questo tavolo
tecnico apprese anche che circa il 50% dell’area in cui sorgeva il complesso
industriale era già stata oggetto di riqualificazione residenziale (attuale Piazza
della Vita e complessi commerciali e residenziali confinanti). Sull'intera area la Provincia evidenziò che non erano mai state fatte
indagini in contradditorio e pretese quegli approfondimenti che hanno poi
portato all'attuale bonifica dell’area.
Senza il nostro
intervento, oggi avremmo un’area edificata senza alcun
intervento di bonifica. Chi afferma (Sindaco Serughetti) che “non ci sono mai
stati rischi” si deve assumere la piena responsabilità delle proprie
affermazioni e anche delle proprie azioni.
Questo documento di
ARPA
riporta le conclusioni di un campionamento sull’area (marzo 2014) ed
evidenzia la non conformità del terreno campionato
(Cromo riscontrato 1324 a fronte di un limite di legge di 150 mg/kg ss).
Si sottolinea poi la necessità di effettuare nuove indagini (in particolare
su un vecchio pozzo utilizzato dalla Icro) perché questo potrebbe essere possibile
fonte di veicolazione della contaminazione.
Progetto per Bolgare non ha mai
affermato che l'acqua potabile del pozzo di via Italia fosse inquinata, ma
nessuno, senza le necessarie procedure di campionamento, poteva affermare che ci
fossero ZERO RISCHI.
Soprattutto se chi afferma ciò era già a
conoscenza della contaminazione rilevata nel 2002 e non aveva inoltrato la comunicazione
agli Enti competenti.
Perché, Sindaco Serughetti, il comune di Bolgare nel 2002 non inoltrò alla Provincia l’indagine ambientale che evidenziava la contaminazione
dell’area? Su questo punto la stessa Provincia ha depositato un esposto alla
Procura della Repubblica.
Purtroppo siamo abituati alle falsità raccontate dal nostro Sindaco e dagli
inviati di Quibolgarenotizie (inviati da chi?), ma ora finalmente possiamo dire
di aver ottenuto quanto da noi richiesto: la bonifica dell’area e la sicurezza
che non ci saranno futuri problemi per la salute e per l’ambiente.
Per l’area da edificare ora si procederà alla realizzazione della Variante
al Piano Esecutivo D1/3A.
Tale Variante va a stravolgere l’impianto planimetrico/funzionale di quella
che era l’ipotesi originaria presentata dall'allora Amministrazione nel 2002 (vedi
foto allegate).
Progetto del 2002
Variante del 2013
Nella nuova Variante si aumenta la superficie destinata a commerciale/terziario che determina, conseguentemente, l’incremento delle metrature destinate alla sosta veicolare ed una forte riduzione delle aree a verde. Questo dovrebbe rispecchiare un desiderio di chi costruisce, ma non rappresentare l’obiettivo di chi amministra il Paese. O forse, per motivi a noi ignoti, desideri e obiettivi sono in questo caso in sintonia? E perché?
È veramente necessario l’inserimento di ulteriori metrature destinate a
commerciale/terziario quando, in altre zone del paese, permangono, ormai da
tempo, degli spazi commerciali vuoti? Con la decisione di centralizzare
aggiuntive attività commerciali attorno a “Piazza della Vita” non si rischia di
penalizzare altre aree del paese?
Riteniamo che la proposta originaria del 2002, con più verde e spazi per la
sosta non destinati a nuove attività commerciali sia sicuramente da privilegiare. Un’area così
vicina al Polo Scolastico potrebbe essere una piccola valvola di sfogo per i
tanti genitori, che soprattutto nelle giornate di pioggia, sono oggi costretti
a ricorrere ad un parcheggio selvaggio e pericoloso presso le strade limitrofe
alla scuola.