La scelta di imporre l'addizione IRPEF comunale, secondo quanto si legge nei commenti e da quanto affermato dagli amministratori, sarebbe stata dettata dalla volontà di non mettere ulteriormente in difficoltà quelle persone che hanno perso il lavoro.
La scelta chiaramente era tra la TASI (tassa sui servizi indivisibili) che si applica essenzialmente sulla casa e l'IRPEF che si applica sul reddito da lavoro.
Questa motivazione non ci convince per diverse ragioni.
La prima riguarda il fatto che l'IRPEF si applica anche a quei redditi derivanti dagli ammortizzatori sociali (indennità di disoccupazione, cassa integrazione, mobilità...). Quindi chi ha perso un lavoro si trova comunque tassato e se in famiglia non si è il solo ad aver perso il lavoro, la tassa è doppia!
La seconda riguarda il fatto che la TASI è una singola tassa applicata alla casa, mentre l'IRPEF si applica al reddito e quindi a tutti i componenti della famiglia. Questo determina una tassazione maggiore all'interno di una singola famiglia.
La terza è che l'IRPEF, essendo applicata sul reddito, andrà ad incidere particolarmente sui lavoratori dipendenti a reddito certo e fisso. Lavoratori che già hanno particolarmente risentito degli effetti della crisi sul potere d'acquisto del loro salario.
A nostro parere la scelta di applicare l'IRPEF e non la TASI deriva dal fatto che la prima è una tassa "nascosta" mentre la seconda è più evidente. L'IRPEF non si paga con nessun bollettino, non arriva a casa nessuna lettera, non si deve andare in comune per compilare moduli o altro. Direttamente dallo stipendio (cedolino) vengono prelevati i soldi e quasi non ce ne accorgiamo. Dieci i quindici euro al mese non hanno un peso determinante sullo stipendio, ma se li moltiplicavano per un anno intero si scopre che sono stati prelevati da 130 a 200 euro e più. La TASI invece prevede una procedura completamente diversa. Si deve emettere un bollettino o si deve andare in comune per sapere quando pagare in un unica o in due rate. Risulta quindi come una tassa in più, mentre l'IRPEF passa e preleva, ma rimane nascosta.
Questa secondo noi è la motivazione vera che ha spinto i nostri amministratori verso l'IRPEF...altro che aiuto a chi ha perso il lavoro! La volontà è di far credere di non aver imposto nuove tasse!
Se avessero voluto aiutare chi ha perso un lavoro, la soluzione era stata proposta da noi già 4 anni fa. Ridurre i costi della politica e usare i 50 mila euro all'anno risparmiati per aiutare le famiglie in difficoltà. Questa proposta è sempre stata bocciata! Allora non ci vengano a dire, oggi, che l'IRPEF serve ad aiutare chi ha perso lavoro!